"La mia scuola" non vuole essere un album di ricordi dell'autore, ma un messaggio assoluto già dal titolo, che letto dall'utente, lo trasporta nei suoi di ricordi, e, dopo aver visto le immagini, tenta di far porre delle domande.

Ho lavorato a questo progetto perché, tornando nella scuola dove avevo fatto le elementari, ho trovato uno stato di abbandono come accade in molti edifici della struttura pubblica italiana.

E lì nei ricordi di me o dei bambini che corrono, in contrasto con l'abbandono della realtà, entro in uno stato di confusione, incredulo, quasi come se fossi “Alice nel Paese delle Meraviglie”.

Lo zaino rosso, attuale, appoggiato a terra, fuori posto per quella scuola abbandonata e fuori tempo per il ricordo, alla fine, è indossato dai bambini, ancora non formati, come i muri.

Andrea Ponticiello